Trovandolo intento a leggere un romanzo alle quattro del mattino, il principe di Galles (Edoardo VIII) chiese al primo ministro della sua Graziosa Maestà, lord Salisbury, il titolo della sua notte insonne.
Il conte di Montecristo, naturalmente.
"Ripensiamo alla nostra prima lettura del Conte di Montecristo, tra gli undici e i quindici anni, chi in un dormitorio di provincia all'esile luce di una torcia elettrica sotto la tenda del lenzuolo, chi apparentemente immerso in una grammatica latina, per coprire goffamente la lunga barba di Faria, chi avvampando per un morbillo quanto mai benvenuto che faceva palpitare meno del libro che leggeva; tutti con gli occhi cerchiati e il cuore in gola.
Una lettura così felice è troppo rara per pensare di poterne dissezionare i componenti e ridurre l'alchimia del verbo a qualche artificio che è dozzinale solo per chi è dozzinale di mente."
Così scrive Claude Schopp, massimo studioso dumasiano.
Personalmente ho letto il Conte per la prima volta a vent'anni, ma nello stesso identico modo: rubando tempo agli studi, restando sveglia fino alle tre di notte, a lume di candela durante un black-out fiorentino...
Una lettura così felice è troppo rara.
Per questo motivo le dedico il mio blog:
una raccolta di personaggi, luoghi e curiosità sul Montecristo e i suoi abitanti.
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